Oggetto:
Comunicato stampa
L’azienda ospedaliera “Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello” si conferma nel 2011 fondamentale punto di riferimento regionale per l’assistenza sanitaria dedicata ai migranti. Secondo uno studio realizzato dall’Azienda ospedaliera con il servizio 118 Palermo-Trapani, nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2011 e il 10 giugno 2011, sono stati ricoverati all’ospedale Cervello 47 migranti (per lo più provenienti da Lampedusa) e trasportati in elisoccorso a Palermo.
Di questi 7 sono stati ricoverati nel reparto di malattie infettive, 4 in cardiologia, 27 donne nei reparti di ostetricia-ginecologia (sono nati 4 bambini), 4 in chirurgia e ortopedia e 5 in rianimazione.
I pazienti infettivi, con sospetta Tbc (tubercolosi) sono stati ricoverati nel reparto di Malattie infettive della nostra Azienda ospedaliera,identificata dall’assessorato regionale alla Salute centro di riferimento per il ricovero di patologie infettive e/o diffusive grazie all’esistenza nel reparto di un’ area dedicata con 5 stanze singole di degenza a pressione negativa per l’isolamento respiratorio.
“Il nostro ospedale è quello che ha avuto – dice Linda Pasta, dirigente medico di presidio dell’ospedale Cervello – il maggior numero di ricoveri dall’inizio dell’emergenza umanitaria a conferma della storia pluriennale dell’Azienda nelle attività specificamente dedicate all’assistenza ai migranti. Non a caso per direttiva assessoriale, l’area materno infantile, le malattie infettive e la traumatologia sono state individuate come riferimento per il ricovero dei pazienti provenienti da Lampedusa”.
Per il dirigente Pasta “non ci sono state differenze in termini di degenza media tra clandestini, profughi e cittadini italiani per nessuna delle patologie. Tutti i pazienti sono stati dimessi dall’ospedale in buone condizioni. Alla dimissione quelli meritevoli di follow up medico hanno mantenuto un rapporto con il nostro ospedale specie in ambito materno-infantile, documentato dalle visite di controllo su neonati e pazienti dopo la dimissione”.
“L’approccio multi professionale dedicato alle attività assistenziali del migranti – dice Salvatore Mannino, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera ‘Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello’ - che richiede un forte coordinamento tra le unità operative coinvolte, una significativa esperienza nel campo, un’azione efficiente dei servizi sociali e il coinvolgimento dei mediatori culturali. Tutto ciò è stato assicurato dalla nostra Azienda in questa circostanza senza generare alcun problema organizzativo anche al momento della dimissione dei pazienti”.
Ufficio stampa
Giorgia Governale